Gente(dello)Strana presenta:
L'intervista della settimana
Marco e il servizio civile
Marco ha appena terminato l'anno di servizio civile a Stranamore nella stagione 2016/2017.
Oggi ci racconterà la sua esperienza e i suoi progetti futuri.
21 settembre 2017
Ciao Marco! Ci racconti chi sei, quanti anni hai e cosa sogni per il tuo futuro?
Ho 25 anni, sono quasi laureato in Scienze della Comunicazione (ma non chiedetemi cosa voglia dire!), gran mangione e ritardatario cronico... (ma ho anche dei difetti!) Spero a breve di dare 'sta benedetta tesi e magari partire poi alla volta di Londra o Amsterdam in cerca di lavoro.
Eri mai stato in un circolo Arci?
Sì, il Margot di Carmagnola e l'Armonia di Carignano, ma mai a Stranamore prima di settembre scorso.
Come descriveresti un circolo Arci?
Rispetto ad un locale qualsiasi è un luogo di aggregazione vera, dove posso passare del tempo non soltanto con i miei compagni di serata, ma anche insieme ad altri con cui sento di potermi trovare bene, poiché il Circolo è anche uno stile di vita. E' un posto dove ci si sente a proprio agio.
Perché hai scelto di fare il servizio civile?
Un po' per provare, un po' per necessità: ero in cerca di un'esperienza, me ne hanno parlato e mi sono detto "perché no?".
Conosci altri ragazzi che hanno fatto questa esperienza?
Prima di essere io volontario no, ma durante questi 12 mesi ho avuto modo di conoscerne parecchi, provenienti da tutto il Nord Italia, e con alcuni siamo diventati amici e usciamo ogni tanto.
Cosa ti aspettavi da questa esperienza prima di iniziare?
Di certo non mi aspettavo che mi sarebbe mancata così tanto ora che è finita! Non pensavo di imparare così tanto, di scoprire quanto lavoro e quante persone ci siano dietro una semplice cena o evento in un circolo Arci.
Ci descrivi questa esperienza?
Io ho chiesto di passare più tempo possibile nella cucina dal Circolo perché ho la passione della cucina e desideravo imparare e mettermi alla prova in questo settore. Quindi sono stato affiancato al cuoco che, tra strigliate alla Cracco e pacche alla Cannavacciuolo, mi ha insegnato qualcosa di questo mondo... per fortuna non c'era l'eliminazione stile Masterchef! Dal sapere fare una spesa intelligente, alla pelatura delle patate, fino alla lucidatura delle superfici in acciaio. Lo Chef ha provato ad insegnarmi più cose possibili, ripetendomele forse anche più volte di quanto avrebbe voluto! Ma davvero lo ringrazio di cuore, ha trasformato la mia passione per il mangiare e i programmi di culinaria in un accenno di mestiere, che spero di poter proseguire nel prossimo futuro.
Qual’è la cosa che ti è piaciuta di più di questi 12 mesi trascorsi insieme?
La birra di fine servizio (ahahahaha!)!!!
No davvero, dire tutto sarebbe esagerato, però a parte certi momenti più stressanti direi che è stata un'esperienza molto più che piacevole.
Qualcosa invece che non ti è piaciuto?
No davvero nulla... beh forse solo il fatto che dopo un anno finisce e quando ti sei ambientato e senti di poterti rendere utile e sdebitare con chi ti ha insegnato tanto, è ora di fare fagotto.
Consiglieresti questa esperienza ad un amico?
Certo, ma solo se è pronto a tirarsi su le maniche e saper gestire l'impegno di un lavoro vero... poi superato questo ostacolo, è davvero una splendida esperienza.
E adesso verso cosa pensi di orientarti, quali sono i tuoi progetti?
Sprecare questi 12 mesi di sudore sarebbe da stupidi, quindi ho già lasciato curriculum un po' dappertutto per ogni tipo di mansione in una cucina, che resta la mia passione.
Incrociamo le dita e auguratemi in bocca al lupo!
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Gente(dello)Strana presenta:
L'intervista della settimana
Elvis e il servizio civile
Elvis è uno dei ragazzi che presteranno servizio civile a Stranamore per la stagione 2017/2018.
Gli abbiamo di raccontarci qualcosa di sé e del suo Paese di origine.
03 ottobre 2017
Ciao Elvis! Tu non sei nato in Italia, da quale Paese provieni?
Sono nato in Nigeria, a Benin City, dove ho vissuto fino a 18 anni. Mia mamma è venuta in Italia quando io ero ancora piccolo ed ho vissuto con i miei parenti.
Sono arrivato in Italia nel 2011, per l’esattezza il giorno 11.11.2011...
A dire il vero, sono anche atterrato in aeroporto alle ore 11 e qualche minuto!
E cosa hai pensato quando hai notato questa coincidenza?
Ho sperato che mi portasse fortuna...
Cosa speravi quando sei arrivato qui?
Prima di partire stavo per entrare alla facoltà di Economia, speravo di continuare l’Università in Italia. Poi non è stato possibile perchè i titoli di studio che avevo raggiunto in Nigeria non sono stati riconosciuti validi in Italia.
Quindi cosa hai fatto?
Ho dovuto ricominciare a studiare per prendere la licenza media, che ho già ottenuto. Poi ho conseguito un diploma professionale di un anno e adesso continuo a studiare italiano presso l’istituto Buniva, per migliorare il mio livello.
Cosa facevi in Nigeria, ci racconti qualcosa?
Giocavo a calcio in una squadra professionale (Dotmond fc), cantavo rap e componevo dei pezzi. Ho lavorato come muratore, un lavoro che mi piaceva, ma è diverso da come lavorate in Italia, qui è più facile, nel mio Paese non abbiamo gli stessi strumenti, si fa tutto a mano.
Come mai hai deciso di venire in Italia?
Mia mamma era già qui e mi ha proposto di raggiungerla. Mi faceva piacere, ma mi dispiaceva anche. Sapevo che era una cosa positiva per me e il mio futuro.
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Senti la mancanza della tua vita in Nigeria?
Sì, mi manca tutto, soprattutto il modo di vivere, la natura, il clima, il modo di festeggiare... le nostre feste sono molto rumorose, simili a quelle brasiliane, persino il nostro Natale! Qui è diverso, non si può fare. E ovviamente mi manca la parte della mia famiglia che è rimasta lì.
Raccontaci i tuoi primi tempi in Italia.
All’inizio è stato molto difficile, non parlavo con nessuno. Faceva freddo, non ero abituato! Ho cercato di frequentare la Chiesa (sono cattolico) anche nella speranza di fare amicizie, ma nessuno voleva parlare con me (nessun "bianco" intendo) che io speravo invece di conoscere...
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Quali sono le prime persone italiane con cui hai fatto amicizia?
La mia prima fidanzata italiana. Adesso ho tanti amici italiani. Mi sforzo molto di fare buona impressione, ho sempre paura che la gente pensi che siamo tutti uguali noi di colore, malintenzionati o pericolosi. Sono stato anche allontanato per questo in passato e non voglio che ricapiti.
Bhe Elvis, qui a Stranamore sei il benvenuto! Perchè hai scelto di fare il servizio civile?
Ho pensato che è una buona occasione di imparare nuove cose e di fare attività che mi piacciono, come cucinare. Un opportunità di andare avanti, di non stare a casa, di conoscere gente nuova.
Cosa sogni per il tuo futuro?
Sono appassionato di danza, mi alleno ogni volta che mi è possibile e sono esperto in varie tecniche, sogno di diventare insegnante un giorno. Mi piacerebbe restare in Italia, anche se mi rendo conto che è un po’ complicato stare qui, sono confuso... Speravo di avverare prima i miei sogni, ma non sta andando come avevo immaginato. Da un po' di tempo sto facendo esperienza nel campo della cucina, che mi piace molto.
E nel frattempo... continuo a sognare!